Elisabetta Bucciarelli, Chi ha bisogno
di te, Skira
Rosa Teruzzi, La fioraia del
Giambellino, Sonzogno
Simona Giacomelli e Monica Stefinlongo,
L’uomo nero. Caracò
Modera Samuela Lozza
Elisabetta Bucciarelli – Chi ha
bisogno di te (la mia recensione)
Nel romanzo di Elisabetta ci sono
uomini ma non in forma di protagonisti: sono uomini che pagano colpe
non solo per propri errori, ma anche per scelte altrui.
Sulla copertina (come su quella de
l'Uomo nero, di cui Elisabetta è curatrice) c'è un'ape: una scelta
della casa editrice.
Al centro della storia ci sono due
donne e, lontano, degli uomini, che ci sono per differenza: due donne
che devono fare i conti con la distanza dal maschile.
Protagonista una ragazza normale, nel
passaggio verso l'adolescenza.
Nel romanzo si racconta del nero, della
paura della separazione dal compagno.
La musica, usata dalla madre per
parlare con la figlia, è metafora di un nuovo linguaggio.
L'uomo nero – Simona Giacomelli e
Monica Stefinlongo (la mia recensione)
L'idea dietro questa raccolta –
L'uomo nero – è stata quella di tenere insieme sei storie che
cercassero di raccontare che cosa sta succedendo nel grande
stereotipo del maschile, in un momento di cambiamento.
Storie che pescano dal materiale
autobiografico delle autrici, in questi c'è la volontà di dare uno
sguardo sul maschio che non è in grado di trasportare le sue
conoscenze a chi viene dopo, il maschio che non sa crescere.
Molte fiabe o favole hanno prodotto dei
grandi danni: il sogno del principe azzurro di Cenerentola, eppure lo
stereotipo non esiste.
Il maschio difficile da incasellare che
qui viene raccontato, ma non colpevolizzato.
L'apicultore di Simona non si preoccupa
di rimanere fedele alle aspettative delle sue compagne: Peppe è un
uomo solo, era stato messo da parte per delle sue scelte.
Non un carnefice identificabile, delle
relazioni fallite.
Monica racconta di un uomo con la
sindrome da Peter Pan, anzi con la sindrome di Barbapapà: la
crisi ha messo le persone della generazione X di fronte a delle
scelte, di fronte a dei problemi che non sanno affrontare.
Al protagonista capita un trauma che
forse lo porterà a fare un cambiamento.
Rosa Teruzzi – La fioriaia del
Giambellino
Al contrario della cinematografia
comune, le protagoniste del libro sono tutte donne, nonna, madre e
nipote.
Sono tre donne che vivono in un ex
casello senza uomini: un ex sessantottina, una ex libraia e la nipote
che è una poliziotta.
L'unica che potrebbe indagare in realtà
non è interessata alle indagini, il suo vero interesse è indagare
sulla morte del padre, poliziotto anche lui.
Il giallo ad un certo punto entra nelle
loro vite e le spinge a cambiare qualcosa di sé.
“Sono donne libere davvero” - ha
scritto delle tre donne Carla Colledan.
Le adolescenti devono leggere libri che
spiegano loro che possono essere artefici del loro futuro.
Scopro segreti in tante storie, scrivo
senza fare una scaletta precisa: ogni pagina mi apre un nuovo
capitolo, e poi cerco di chiuderlo tutti.
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