06 ottobre 2017

Fake news (nascoste da garantismo)

Bisogna leggere anche i giornali che nessuno legge, come i giornali che usano il garantismo come arma di difesa e lanciano finte notizie (per sentito dire) come arma di offesa contro gli avversari.
Avversari che normalmente troviamo dentro la categoria dei magistrati non omologati.
Davigo è oggetto di una campagna di accuse, sospettato di aver incontrato il M5S per una norma contro Berlusconi.
Non importa che abbia smentito (e che nessuno abbia portato altre prove).

Va in tv e accusa Penati per la prescrizione, per cui dovrebbe vergognarsi. Pure il virgolettato hanno messo (tirando un ballo il CSM).
Peccato che il dialogo con Lavia sia altro:
“Non ho capito perché Penati. Ha preso la prescrizione. Di che cosa stiamo parlando?”, controbatte il magistrato. “E’ stato assolto l’altro giorno, la prescrizione era per un’altra cosa – puntualizza Lavia – Come lo risarcisce?”. “Risarcire che cosa? – replica Davigo – Uno che ha preso la prescrizione definitiva? Sarà pure un’altra cosa, ma siccome l’articolo 54 della Costituzione dice che i cittadini a cui sono affidate le pubbliche funzioni devono adempiere a esse con disciplina e onore, allora le chiedo: c’è onore nel prendere la prescrizione?”
Ecco, che onore c'è?
Domanda senza risposta.
Violante, su Il dubbio, tira in ballo il nazismo e la cultura del sospetto.
“I nazisti ragionavano così: perché aspettare che un comunista o un ebreo commettano un reato? Lo faranno, tanto vale arrestarli prima”
Prima di tutta una precisazione.Prego.C’è una Procura che indaga e un Tribunale che assolve. Una certa leggerezza riguarda la Procura, non riguarda i giudici.Chiarissimo.Nel merito: basterebbe smetterla di usare le indagini come arma per colpire l’avversario. Finché continua a farlo, la politica autoproclama la propria subalternità alle Procure. Lo fa anche con leggi come la Severino. Nell’approvarla, il Parlamento ha sancito una subordinazione della politica alle iniziative degli uffici inquirenti. Se i partiti riuscissero a espellere dalle proprie contese le vicende giudiziarie, renderebbero più civile la politica, e alla magistratura resterebbe assegnata la sola responsabilità penale.
Riassumendo: diversamente da quanto aveva già spiegato Borsellino nel 1989 agli studenti di una scuola superiore di Bassano, se un giudice non riesce a dimostrare la colpevolezza di un politico, tana libera tutti. 
Nessun ragionamento sull'opportunità politica di fare pulizia (magari prima delle inchieste), di fare un passo indietro (perché nonostante la non colpevolezza, mancano i criteri di trasparenza, onestà, competenza per fare il politico).
Il problema - ci dice Violante e tutti i garantisti con lui - è la Severino.
Mica la corruzione, le mafie e le massonerie deviate, la corruzione e l'evasione.
Tutta colpa della voglia di giustizia.

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