27 ottobre 2017

Il gioco della coperta corta

E' il gioco della coperta corta: non possiamo tenere ferma l'età pensionabile perché ci costerebbe diversi miliardi il che significherebbe (in assenza di tagli a sprechi o corruzione) un aumento del debito col rischio che si traduca in un aumento dello spread (che sarebbe combattuto con altri tagli, altro innalzamento della pensione).
Insomma, siccome non aumentano in modo significativo occupati e contributi per pagare oggi le pensioni di oggi (di persone andate in pensione ieri), dobbiamo tenere al lavoro per più anni le persone.
Chi paga le spese di questo sistema di coperte corte sono le persone che entrano (o sono entrate) al lavoro da poco e chi fa lavori usuranti.
A queste persone andrà spiegato che siccome ci possiamo permettere un livello di corruzione ai primi posti in Europa, i costi delle emergenze (terremoti, frane, alluvioni), allora non ci possiamo permettere una pensione anticipata per lavori usuranti (e non basta l'ape social).

Pensare di tenere assieme un sistema di contratti precari o non contratti, bassi stipendi (per non dire dei rimborsi, dei salari a nero) e dall'altra parte pensioni sempre più lunghe (con sempre meno servizi pubblici per curarsi, per il welfare, per gli anziani) è semplicemente impossibile.
Servono più assunzioni - chiede Boeri nell'intervista a Repubblica: peccato che si riferisca solo all'inps.
Questo sta diventando un paese sempre più preda di asimmetrie, dove le disuguaglianze aumentano: anche andare all'estero per trovare un lavoro più dignitoso sta diventando qualcosa per ricchi.

PS: a proposito di pensioni anticipate, un giorno dovremmo parlare dei giornalisti andati in pensione con lo scivolo pagato anche con soldi pubblici.

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