Ad ogni inverno (o in generale, ogni volta che ci sono lunghi periodi di assenza di pioggia) si torna a parlare di inquinamento e smog nella zona padana.
E, con colpevole distrazione, ci si ricorda delle procedure di infrazione contro l'Italia relativi ai giorni di sforamento dei livelli di inquinanti in Italia, del report dell'Agenzia europea dell'ambiente che parla di 66 mila morti premature.
Sempre legate all'inquinamento dell'aria.
In Italia l'inquinamento da PM10 è causato principalmente da emissioni connesse al consumo di energia elettrica e al riscaldamento, ai trasporti, all'industria e all'agricoltura.Ogni anno l'inquinamento da polveri sottili provoca nel paese più di 66 000 morti premature, rendendo l'Italia lo Stato membro più colpito in termini di mortalità connessa al particolato, secondo le stime dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA).
Parlare di emergenza o allarme smog, come forse si farà oggi, è quasi ridicolo: sono anni che si le regioni del nord hanno puntato sulla gomma pianificando e finanziando nuove autostrade. Dell'inchiesta sul dieselgate non ne parla più nessuno.
Un piano nazionale (o almeno regionale) per ristrutturare le case, per cambiare i sistemi di riscaldamento, è ancora da venire, a parte le promesse del ministro Galletti.
Insomma, sembra la solita emergenza di giornata (non preoccupante come l'invasione degli immigrati o la questione dei vaccini).
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