26 maggio 2010

La prima volta

E' la prima volta, che io ricordi, che il governo Berlusconi è costretto a fare una manovra dove esplicitamente si parla di sacrifici, lacrime e sangue.

Non credo che il suo elettorato e i suoi giornali e lo stesso premier siano abituati a chiedere sacrifici, dopo aver promesso tanto.
Mi ha fatto impressione vedere come nella manovra finanziaria siano rientrati strumenti, come la tracciabilità del denaro (di cui si è abbassata la soglia), per cui l'allora ministro Visco era stato accusato di volere uno stato di polizia tributaria.

D'altronde lo stesso premier dice di non volere uno stato di polizia, parlando di intercettazioni, per poi scoprire che lui stesso ha avuto tra le mani le intercettazioni non pubbliche di Fassino.

Riuscirà ad essere dunque credibile, il governo, oggi?
Se il governo oggi chiede tagli , le regioni protestano. A cominciare dalla Lombardia. Dove, tra le altre cose, succedono cose strane.
Il consigliere regionale PDL Ponzoni è stato raggiunto da un avviso di garanzia (avrebbe ricevuto un pagamento di 220 mila euro da un costruttore per influire su alcuni pubblici ufficiali di Desio e Seregno e agevolare, in questo modo, un’operazione urbanistica): forse un'altra mela marcia dentro il cesto, certo è che è stato subito difeso dalla sua maggioranza. Ma non siamo ad una nuova Tangentopoli.

Si parla nell'inchiesta di ndrangheta, di aziende di movimentazione terra. E la passata campagna elettorale provinciale è stata caratterizzata da molte minacce ai candidati.

In consiglio regionale però ieri è stato premiato Moratti per la vittoria dell'Inter alla Champion's.
Felici saranno i tifosi, meno i dipendenti del Policlinico, per la questione che riguarda la "valorizzazione dei beni", tramite Lombardia Sviluppo, cui cui si è discusso al Questione Time.

Meno felici anche anche le insegnanti delle scuole primarie: i tagli colpiscono anche loro ("il tempo pieno non cambierà").

La manovra finanziari colpisce prima di tutto i dipendenti pubblici, ma i tagli ai ministeri colpiranno anche scuola, sanità e università.
Con una nuova marea di precari che si ritroverà per strada.
Perchè non dobbiamo far la fine della Grecia. La nazione dove il governo con l'aiuto delle grandi banche di affari truccava i conti.

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