Dopo Michele il milionario, la querelle contro il giornalista di Annozero (ex), continua con la puntata "Michele lo scandaloso".
Giorgio Merlo, Pd
"Quel compenso è un’offesa per gli italiani che vivono in una difficile situazione economica"
Giorgio Merlo (PD) nel passato si è segnalato per le critiche dopo la puntata con la lite Santoro - Annunziata , dopo la puntata in cui si mandarono in onda parti dello spettacolo di Beppe Grillo.
Massimo Donadi, Idv: «Scelta della Rai grave e immorale».
Alessio Butti, Pdl, parla di «ipocrisia del centrosinistra » di fronte allo «scivoletto milionario » accordato a Santoro.
E di «autentico scandalo» parla il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.
Casini chi?
Tranquilli, è tutta invidia.
Per l'accordo milionario che Santoro è riuscito ad ottenere. Chi si crede di essere, uno della casta?
Quello che è veramente scandaloso, è il disegno di legge sulle intercettazioni. Cosa stano facendo Merlo, Donadi (gli altri sappiamo essere a favore) per contrastarlo?
Meno male che esistono politici come Fabio Granata (da Ilpost), che non ha paura di esporre le sue critiche al DDL:
C’è ancora molto da fare, dunque?
Ripeto: per una forza politica che si voglia intestare il tema della legalità e del contrasto alle mafie, è assolutamente fondamentale salvaguardare il “canale privilegiato” per i reati di mafia e per i reati a esso collegati. Ma è un lavoro molto difficile, alla ricerca di un equilibrio complesso fra tutela della privacy e limitazione di alcune “esagerazioni” compiute da parte della magistratura. E al contempo bisogna evitare (e su questo c’è una grande attenzione da parte del presidente della Repubblica) che il ddl metta a rischio il diritto di cronaca o – cosa ancor più grave – che indebolisca l’efficacia della lotta alla mafia.
Il procuratore Grasso ha detto anche che in certi casi la sicurezza è più importante della privacy. Non sembra pensarla così – alla luce delle controverse affermazioni di ieri sulle conversazioni tra i mafiosi e i loro familiari – l’onorevole Daniela Santanchè…
Ribadisco che le parole dell’onorevole Santanchè lasciano semplicemente sgomenti, sono di una gravità assoluta, nonostante siano state maldestramente interpretate da qualche giornalista amico (come se ci fosse qualcuno che desidera avere morbose curiosità sulle abitudini sessuali dei mafiosi). Sono parole che denotano, oltretutto, una totale mancanza di conoscenza del fenomeno, e un preoccupante livello di superficialità nell’intervenire su un tema così delicato: come minimo il governo (i ministri Alfano e Maroni, soprattutto) dovrebbe censurare ufficialmente l’onorevole Santanchè. Sarebbe un segnale importante per chi, in nome della lotta alla mafia, rischia la vita ogni giorno.
Ma quello della “sicurezza” non era un tema forte di tutta la destra?
Sì, se vogliamo entrare nel famoso giochetto “cos’è di destra” e “cos’è di sinistra”, è molto di destra avere un forte senso dello Stato e della legalità. E allora il contrasto alle mafie deve venire prima della tutela della privacy di qualche deputato o di qualche cittadino. Non so di che opinione sia Ignazio La Russa, non so di che opinione sia Maurizio Gasparri. Di certo qualche anno fa la pensavano come noi. Ma forse adesso hanno cambiato idea…
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