A Portella della Ginestra, il 1 maggio del 1947, un commando composto da mafiosi, ex membri della X Mas e esponenti della banda di Salvatore Giuliano (come Fra Diavolo, Salvatore Ferreri) sprarono sulla folla radinata a Portella della Ginestra per festeggiare il 1 maggio. Una strage, la prima dell'unità d'Italia, voluta per soffocare nel terrore e col sangue, le rivendicazioni dei contadini siciliani: la terra, destinata a chi la lavora davvero con la legge Gullo.
Terra, lavoro, diritti sanciti dalla Costituzione (“art 1 : l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro”): la strage di Portella della Ginestra fu un atto di terrorismo politico compiuto e coperto da mafia, latifondo, banditismo usato come braccio armato e da esponenti di quella classe politica reazionaria che tendeva in ogni maniera a ostacolare il progresso e le riforme. Embrione di questa stagione degli anni di piombo, della “strategia della tensione”.
Le coperture che hanno goduto i banditi, i depistaggi e i misteri raccontano del contesto in cui è nata la nostra Repubblica.
Si parte da lontano, dal 1947, per raccontare di quanto sia importante anche oggi lottare per i propri diritti, in particolare quello del lavoro. Diritti e non favori elargiti per gentile concessione da qualcuno.
Diritto a stare accanto a figli dopo il parto, perchè è giusto così. Non tutte le mamme hanno i privilegi ministeriali di qualche mamma fortunata.
Diritto a poter avere un futuro, e non una continua odissea da un contratto a tempo determinato (o cocopro, o partita Iva, o altro) all'altro.
La manifestazione oggi in Italia e in altri paese d'Europa si chiama non a caso “May day”: il may day, come l'allarme lanciato in casi di pericolo. E il pericolo riguarda la tenuta sociale del nostro paese, oggi tenuto in piedi anche grazie alle famiglie (ma fino a quando?).
Il paese degli scandali che colpiscono i potenti (abbiamo il governo a norma: dimissioni zero); e contemporaneamente fondi tagliati a scuola sanità, cultura. Ho assistito incredulo alla difesa del decreto Bondi da parte di Nicola Porro, che voleva mettere assieme operai e musicisti. Quanta superficialità e qualunquismo.
Soldi che non ci sono e soldi sprecati in corruzione, tangenti, consulenze d'oro. Da una parte una marea di precari, dall'altra i figli di, amanti di, mogli di, .. appartamenti pagati con assegni in nero, favori agli amici delle varie “cricche”, poltrone che si occupano in nome della solita logica partitocratica (anzi, monopartitocratica).
In Grecia si sta cercando di far pagare i conti malmessi e i debiti a pensionati, lavoratori dipendenti. Un brutto principio, se si pensa che poi potrebbe essere applicato anche da noi. Pagheremo le ingiustizie, i debiti, le malversazioni, due volte.
Non so quanto c'entra, ma pensavo all'onda nera che sta devastando le coste del sud degli Stati Uniti: al solito si pensa dopo ai rischi.
Come in Italia, nel golfo di Taranto, sono state autorizzate le trivellazioni.
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